La notte del 23 giugno 2012, Macrohabitat
tiene a battesimo la sua prima struttura reciproca_leonardesca, in occasione
dell’apertura di Baccatani Wave a Torre
Regina Giovanna SS16 Apani BR.
Una vera Cattedrale Ecosostenible “in attesa”, una Architettura a Zero Cubatura (AZC) che costruisce una
interrelazione tra individuo e ambiente naturale per connettersi non solo
visualmente, ma esteticamente, metaforicamente ed emotivamente al paesaggio,
trasformando concettualmente lo spazio statico in spazio dinamico e in cui il vuoto diventa preminente rispetto
al pieno.
Una Cattedrale del pensiero e
dell’azione, dell’ozio e della progettazione, dove materiali naturali e
riciclati daranno corpo alla struttura a zero cubatura.
Macrohabitat nasce da precedenti esperienze di microhabitat (micro
costruzioni in macro luoghi), un riparo bio-degradabile, un'istallazione e
un'azione d'arte collettiva nata in Puglia. Si sviluppa e si nutre di idee ed
esperienze dal mondo come un “migrante
dell'abitare”, entra in contatto col Genius
Loci e costruisce un Macrohabitat.
Intercettando il pensiero e la pratica delle Architetture a Zero Cubatura (AZC) costruisce
una interrelazione dell’individuo con l’ambiente naturale che richiede artifici costruiti a corredo
(belvedere, gazebi, balconate, passerelle, percorsi attrezzati, strutture per
zone archeologiche, attrezzature per aree di tutela naturalistica) e congegni per
connettersi non solo visualmente, ma
esteticamente, metaforicamente ed emotivamente
al paesaggio, trasformando concettualmente lo spazio statico/processionale in spazio
dinamico della narrazione in cui preminente diventa il vuoto rispetto
al pieno.
Per Macrohabitat Il paesaggio è oggi considerato un’opera d’arte collettiva che accumula
residui di storia e delineando un’attitudine a considerarlo come una sequenza
di “spazi in attesa”, con modalità
di sviluppo differenti e con possibilità di interventi più o meno duraturi.