Condividere fiato, cultura e terra. Portare un seme ad Aliano alla memoria della terra.



L’intervento proposto ad Aliano è la prima tappa di un cammino da condividere a partire dalla contaminazione e fusione delle terre e argille del luogo ospite e quelle portate dai luoghi d’origine dei visitatori/autori.

Ad Aliano il primo innesto: l’argilla delle terre si mescolerà con quella dei calanchi, e la materia prenderà forma in fischi e ocarine che avranno memoria delle mani che le hanno modellate. Lavorando non sul principio della bella forma, ma su quello della giusta forma, quella che fa del fiato o del vento un suono, una nota nel muro. In questa forma, l’argilla andrà a risarcire buchi e crepe nei muri di Aliano.
I fischi (in argilla cruda) innestati in queste mancanze e disposti a varie altezze, creeranno un repertorio possibile di note segrete sino a quando il vento o il fiato, di un essere umano, non ne sveli il suono. Un fischio che diventa come un segreto riposto in un luogo sicuro, fra una pietra e l’altra. Da qui, il tema del custodire, del prendersi cura, dell’invito ad introdurre all’interno dei manufatti un seme, che dia un suono altro al vento e che possa attecchire nella terra cruda e germogliare.
Portare un seme alla memoria della terra. Condividere fiato, cultura e terra.